GUIDA AI TESSUTI

 

COME RICONOSCERE UN TESSUTO

Spesso, prima di effettuare un qualsiasi acquisto, ci chiediamo: come fare a riconoscere un tessuto di qualità?

Sicuramente i tessuti non sono tutti uguali, ne esistono di maggiore o minor pregio a seconda della tipologia di armatura e della grandezza del filato.

 

TIPOLOGIE DI ARMATURE

Nel settore tessile, con il termine "armatura" si intende sia l'insieme delle operazioni per il montaggio del telaio per prepararlo alla tessitura che il modo di intrecciarsi dei fili di ordito (paralleli alle cimose) con quelli della trama (perpendicolari alle cimose). Un'armatura definisce, quindi, che tipo di tessuto si otterrà da quella tessitura.

Armatura tessuto

Esistono 3 tipi di armature principali:

  • Tela
  • Saia (o Sallia)
  • Satin (o Raso)

La tela è il modo più semplice con cui si possono intrecciare i fili di trama e ordito per costruire un tessuto, si presenta uguale sul diritto e sul rovescio. Esempi di tessuti a tela: batista, crêpe, percalle, stamigna e taffetà.

tessuto a tela

La saia (o sallia) è un intreccio con nervature oblique date dallo scarto delle "legature" (una legatura è il passaggio di un filo di ordito sopra un filo di trama). Esempi di tessuti a saia sono: denim, tartan, tweed e gabardina.

tessuto denim

Il satin (o raso) è un intreccio in cui le legature di ordito e di trama sono più rade, quindi il tessuto presenta un aspetto uniforme, lucido sulla faccia a dominante d'ordito e opaco sulla faccia a dominante trama. Il suo materiale d'elezione è la seta, ma si può realizzare anche in fibre artificiali come il rayon o fibre sintetiche come il poliestere; se realizzato, invece, in cotone deve subire, come finissaggio, una calandratura per conferirgli l'aspetto lucido. Esempi di tessuti in satin sono: damasco, lampasso e broccato.

tessuto raso

 

CLASSIFICAZIONE SUPER S

Il sistema di classificazione "Super S", conosciuto negli Stati Uniti come Wool Products Labeling Act e codificato dall’International Wool Textile Organization (IWTO), definisce un diametro massimo del filato per ogni categoria di tessuto superfine che voglia fregiarsi di una apposita etichettatura sulla scala “Super S” (da SUPER 80’S a SUPER 250’S).
Un filato, perché sia resistente a sufficienza, deve contenere un certo numero minimo di fibre nella sua sezione. Con le più comuni lane grezze è possibile ottenere solo un filato piuttosto grossolano, mentre con le lane più fini è possibile avere un filato di gran lunga più sottile.

Il criterio utilizzato per catalogare la sottigliezza del filato è alla base della codifica della lana superfine. In breve, se un tessuto di lana è classificato come “SUPER 120’S” significa che con una libbra di lana (pari a circa 450 grammi) si possono ottenere 120 matasse di filato, secondo il tradizionale sistema dei lanieri inglesi. Con una lana più grossolana il numero di matasse ottenibile può essere minore; con una lana più fine, al contrario, può essere maggiore. Ne consegue quindi che più alto è il numero, più fine è la lana (e più pregiato il tessuto).

vello pecora

 

CIMOSA PARLANTE

La cimosa è il bordo non tagliato di una pezza di tessuto, il lato destro e sinistro quando esce dal telaio. Serve per evitare che l'armatura del tessuto si disfi e solitamente viene scartata durante la lavorazione di un capo. Nel caso dei tessuti più pregiati, invece, la cimosa viene personalizzata con la firma del produttore, la cosiddetta cimosa parlante, diventata, ormai, un elemento distintivo.

cimosa parlante Loro Piana Tasmanian®

All'interno dei nosti capi troverete la cimosa parlata volutamente lasciata intatta, segno di riconoscimento ed autenticità del tessuto utilizzato e garanzia di qualità!

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